00 12/03/2009 10:54
Quaddisti, come sempre vi proponiamo il nostro test a cura del nostro moderatore Daytec su questo fantastico Quad !



[SM=x544960] TEST Arctic Cat TRV 700 EFI H1 Passo Lungo [SM=x544960]




Impressioni, sensazioni e commenti a cura di
Stefano Terzi alias Daytec
e
Andrea Marmo alias Zione


Caratteristiche tecniche

Tipo di motore: SOHC 4 tempi 4 valvole
Cilindrata: 695 cc
Alesaggio e corsa: 102 x 85
Sistema raffreddamento: liquido/olio
Trasmissione: Automatica Duramatic CVT con EBS
Larghezza: 124 cm
Altezza: 129 cm
Lunghezza: 239 cm
Passo 148 cm
Peso a secco: 367 kg
Escursioni sospensioni: 20,3 cm
Distanza dal suolo: 25,4 cm
Sospensioni: a doppio braccio
Freni anteriori: idraulici a disco
Freno posteriore: idraulico a disco
Capacità serbatoio: 20,8 litri
Capacità di traino: 179 kg
Trazione: a 2 o 4 ruote con blocco differenziale anteriore
Equipaggiamento di serie: verricello Warm e gancio traino


Finalmente è arrivato

Era lì, nel salone del concessionario, che mi guardava e sembrava chiedermi:
Vero che tu non mi porterai in giro sull’asfalto, ma mi farai fare tanto fuoristrada per il quale io sono stato progettato?
Dentro di me gli risposi:
Vuoi il gioco duro e gioco duro sia, ma prima vediamo di conoscersi un po’ di più.


Consegna

Al momento della consegna ho scoperto con molto piacere che il mezzo è corredato di serie della centralina elettronica americana originale, oltre a quella europea omologata, che fa sì che il mezzo abbia la piena potenza senza alcuna limitazione ed è accompagnata da documentazione tecnica con grafici di coppia e potenza con in aggiunta il nominativo del referente Arctic-Cat Italia per eventuali informazioni.



La seconda piacevole sorpresa è l’aver trovato installato il radiatore dell'olio che invece nei deplian è segnalato come optional, questo è un grandissimo vantaggio per tenere sotto controllo le temperature d'esercizio del motore.



Sorpresa molto poco piacevole, Il mezzo non mi sta sul carrello, il passaggio fra i parafanghi del mio carrello è cm 124 e con l'anteriore non ci passo rischio di pizzicare le gomme sui fianchi, quindi devo modificarlo spessorando i parafanghi di circa 3 cm per parte.
Adesso provvedo allo smontaggio delle plastiche ed a un controllo generale dei livelli, un bel trattamento a base di silicone a tutte le cuffie, un po' di spray sui contatti elettrici e una controllatina ai principali bulloni, fidarsi e bene ma un controllo non fa mai male e poi si impara a conoscere il mezzo e ciò conta molto.

Controlli
Come già notato in precedenza l'accessibilità alla meccanica è molto buona. In meno di cinque minuti si tolgono sella, fiancatine, coperchio per accesso al radiatore, cassetto portaoggetti per accedere alla scatola filtro aria e protezioni dei braccetti inferiori delle sospensioni.



Arrivati a questo punto per effettuare qualsiasi intervento di manutenzione ordinaria non necessita più smontare alcuna sovrastruttura in plastica, intendo cambio olio motore e differenziale/scatola Ho riscontrato un'attenta sistemazione per quanto riguarda l'impiantistica elettrica, che come dicevo ho provveduto a trattare con spay antiumidità per contatti elettrici, l'unica pecca che ho riscontrato è la posizione dove è stato montato il clacson che risulta esposta a sassi e schizzi provenienti dalla ruota e di conseguenza ho provveduto a modificarlo spostandolo in zona più tranquilla.
Per la parte meccanica nulla da eccepire c'è ampio spazio per effettuare gli interventi, ottima la posizione del filtro dell'olio, quella del filtro dell'aria non è da meno.
Tolte le protezioni dei braccetti inferiori delle sospensioni si puo intervenire sul differenziale e coppia conica, sui semiassi e sulle cuffie in modo veramente agevole.



Se uno è appassionato di meccanica può effettuare, in tutta comodità tutti quei controlli che necessitano al rientro da un uscita molto impegnativa per avere a certezza che non si siano verificati danni e provvedere a quelle piccole, ma necessarie, operazioni di manutenzione che si rendono necessarie durante un uso molto impegnativo del mezzo.


Finalmente si esce (in solitario) per prendere confidenza con il mezzo


Prima uscita
Una volta acceso in attesa che entri in temperatura salgo in sella e riscontro che è abbastanza bassa e piuttosto rastremata sui fianchi (stretta), da seduto il manubrio risulta essere posizionato leggermente in alto (sono alto 177 cm), tutti i comandi elettrici e le leve sono nella posizione corretta).
In piedi sulle pedane tutto risulta perfettamente sotto controllo sembra quasi che sia stato progettato per essere guidato stando in piedi, la sella non interferisce minimamente con gli spostamenti del corpo sia avanti/indietro che lateralmente.
Il passeggero è semplicemente seduto su una comoda poltrona.
Essendo in rodaggio mi sono imposto di non andare oltre il 50% del gas

Assetto
Pneumatici gonfiati a 5 Psi e ammortizzatori alla prima tacca (precarico al minimo)

Breve tratto in asfato (2WD in H)
Sulle curve si corica abbastanza, ciò è dovuto dall'assenza della barra stabilizzatrice.

Sterrato veloce molto sconnesso (2WD in H)
Lo affronto in piedi sulle pedane cercando di tenere una velocità costante, senza eccedere, faccio fatica a limitarmi (sono in rodaggio) in quanto qualsiasi buca o asperità viene assorbita in modo eccezionale senza il minimo scompenso anche su quelle profonde circa 20 cm.
Sulle curve veloci ha un leggero impuntamento sull'anteriore esterna ma sicuramente è da imputare sia alla regolazione degli ammortizzatori che all’assanza della barra stabilizzatrice.
Direzionalità sempre ottima e nessuna ripercussione sul manubrio.

Sentiero nel sottobosco con passaggi tipo trial (4WD in L)
Nei passaggi tipo trial quando credevo di essere al limite e molto vicino a "dare il giro" c'era sempre quel margine per cui capivo che il limite era solamente mio e non del mezzo, più di una volta credendo di avere almeno una ruota sollevata da terra controllavo e dovevo ricredermi.
Per uscire da alcune situazioni critiche ci si può affidare al motore che con la potenza e la coppia sopperisce agli errori del pilota.
La notevole altezza da terra permette di affrontare gradini di notevoli dimensioni ed angoli di attacco impensabili per altri mezzi.
Non ho mai dovuto inserire il blocco del differenziale.

Salita e discesa fondo sabbioso/ghiaioso pendenza 80-85% (4WD in L)
Discesa su fondo molto friabile con sporgenza di radici affrontata con solo l'ausilio del freno motore.
Non ho riscontrato il benchè minimo bloccaggio delle ruote, anzi copiavano perfettamente gli ostacoli senza mai perdere aderenza.
La salita non ho voluto affrontarla in quanto per portarla a termine avrei dovuto affondare con il gas e siccome è in rodaggio non ho ritenuto doverlo fare, ci saranno altre volte in cui mi divertirò a farla.

Salita e discesa su fondo argilloso pendenza 90% (4WD in L)
Fondo reso infido dalle recenti piogge, in discesa ho sfruttato il freno motore e le 4WD per non farlo slittare lateralmente, in salita ho tenuto una velocità costante cercando di non esagerare per non fargli perdere aderenza.
Solamente affrontando la discesa con le 2WD inserite ho avuto l'impressione che il retrotreno tendesse a sbandare seguendo le pendenze laterali della discesa.

Totale 97 km percorsi, tempo soleggiato, temperature fra -2 e +3.



Seconda uscita assieme allo "zoccolo duro" del VMP sui sentieri del Penice

Neve in abbondanza, fango, terreno viscido, insomma tutte le situazioni che un quaddista vorrebbe trovare per mettere alla prova se stesso ed il mezzo.
Premetto che il carico sul rack anteriore è aumentato di circa 7-8 kg per via della tanica e di alcuni attrezzi, quindi un totale di 12-13 kg.



Assetto:
Pneumatici gonfiati a 5 Psi e ammortizzatori alla prima tacca (precarico al minimo)

Da subito 4WD in H e via a filo di gas su uno sterrato con carenge non tanto profonde ma abbastanza insidiose se affrontate a velocità elevate, non si scompone ammortizza tutto e non innesca rollii strani se si salta da un solco all'altro.
All'inizio della salita 4WD in L e via di gas, va su che è un piacere, neve, fango, sassi, e fossetti vari vengono digeriti benissimo. Guidabilità ottima va dove vuoi tu, ma solo se lo indirizzi con decisione, non digerisce tentennamenti, una volta impostata la traiettoria bisogna mantenerla lavorando solamente con il gas per aiutare le sospensioni ad affrontare gli ostacoli.
In discesa nessun problema neanche su fondo argilloso "stralavato" dalla pioggia dove si faticava solamente a stare in piedi.
L'unica nota stonata (scherzo) è che quando spancia e le ruote non fanno più presa non va avanti più, d'altra parte ci avevo preso proprio gusto ma con più di 1 metro di neve si è piantato anche lui (ammetto che la pendenza della salita era intorno al 65-70%).

Unico difetto riscontrato entra acqua nel fanale anteriore destro.

Totale 83 km percorsi, tempo acqua e nevischio, temperature basse attorno a 0 gradi.


Terza uscita



Assetto:
come la volta precedente, ammortizzatori al minimo di precarico, gomme gonfiate a 5 Psi, borsa sul rack anteriore con un peso di circa 12 kg.
Terreno misto roccia e fango in alcuni tratti, effettuati alcuni guadi.
Per quanto riguarda il comportamento della ciclistica non posso che far altro che confermare le ottime impressioni riportate nei test precedenti, ma preciso che nell'off road, da medio ad hard, preferisco usarlo con le 4 wd inserite anche in discesa in quanto mantiene una perfetta motricità e assai difficilmente tende a scomporsi mettendosi di traverso.
Chi mi seguiva mi ha riferito che nonostante le elevate velocità di percorrenza di alcuni tratti sia in discesa che in salita, notevolmente sconnessi dal passaggio dei trattori, le ruote posteriori non hanno mai perso contatto con il terreno, quindi significa che le sospensioni lavorano perfettamente senza mai mandare a fine corsa gli ammortizzatori.
Su alcuni passaggi ho provveduto ad inserire il blocco del differenziale, dopo aver preventivamente creato una situazione di mancata aderenza per cui non si riuscivo ad avanzare, il blocco ha lavorato alla perfezione traendo d'impaccio il mezzo.
Il blocco rimane sempre inserito anche quando giro lo sterzo ed è con enorme difficoltà che si riesce a curvare, in quanto le ruote anteriori effettuano lo stesso numero di giri; ecco perchè si deve disinserirlo appena ha finito di compiere il suo dovere, dimenticarlo inserito può costare molto caro (tirare dritta un curva).
Per quanto riguarda i guadi quello più impegnativo aveva una profondità di circa 60 cm con forte presenza di corrente, a scanso di qualsiasi problema l'ho affrontato con il blocco differenziale inserito ed mezzo non ha fatto un piega è entrato in acqua e in men che non si dica ha attraversato
il torrente.

Totale 69 km percorsi, tempo incerto con sprazzi di nevischio, in quota vento gelido e temperature basse attorno a -2 gradi.
Riguardo alla presenza di acqua nel fanale anteriore destro, riscontrata in precedenza, dopo aver provveduto al suo smontaggio ho notato che la cuffia in gomma della lampadina degli anabaglianti/abbaglianti è molto lasca e di conseguenza ho provveduto a un'abbondante spalmata di grasso d'officina sul bordo, dopo i guadi non ho riscontrato presenza d'acqua nel fanale. Nel momento dell'entrata nel torrente i fanali erano completamente sommerso dall’acqua.


Quarta uscita

Ebbene nell'ultima uscita sono riuscito a collaudare anche il verricello. No non sono rimasto piantato, ma ci siamo trovati la strada sbarrata da una pianta caduta e piuttosto che fare diversi km per tornare indietro visto che era troppo grossa per essere scavalcata abbiamo attaccato il Warm e in men che non si dica l’abbiamo spostata liberando un varco per poter passare.
Per il resto che dire, si è comportato perfettamente come sempre.
Il percorso era per l'85% in fuoristrada e di questo l'80% ha richiesto le 4wd e le ridotte.
Per 98 km il consumo è stato di 14,01 litri (media di circa 7 km/l) allineato a quello del Grizzly 700 e Can-Am 650.


Uscite successive

Nelle uscite successive abbiamo sempre trovato condizioni meteo avverse, temperature molto rigide, pioggia e neve; quest’ultima caduta così copiosa da impedirci di effettuare percorsi noti e impossibilitando la ricerca di nuove vie.
Ma, nonostante tutto questo, l’Arctic si è sempre dimostrato all’altezza della situazione affrontando i percorsi fino al limite estremo della praticabilità, sempre dando quella sensazione di sicurezza in modo tale che il pilota possa concentrarsi al massimo sulla giuda studiando le traiettorie migliori.

Dopo circa 500 km percorsi al 95% in fuoristrada e in condizioni veramente proibitive posso dire che l’Arctic Cat 700 EFI TRV ha assolutamente soddisfatto nella maniera più ampia e convincente le mie aspettative dissipando qualsiasi dubbio che potessi avere riguardo alla scelta fatta. comunque riprendendo la frase edi un amico posso dire che all’Arctic o ci stai sopra o ci stai dietro.

Durante questo periodo ho avuto la netta impressione che se invece delle gomme di serie con misura 25x8-12 anteriore e 25x10-12 posteriore fosse equipaggiato con gomme 26x9-12 e 26x11-12 diventerebbe veramente inarrestabile., ma questo sarà oggetto di verifica nel proseguimento del long test, e comunque riprendendo la frase di un amico posso dire: Che all’Arctic o ci stai sopra o ci stai dietro.




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Articolo di Daytec, Stefano Terzi
Mezzo di Daytec Stefano Terzi
Foto di Daytec Stefano Terzi
Pubblicazione di Quaddisti.it

Milano 12 marzo 2009
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[Modificato da ilfero 12/03/2009 11:34]