00 05/10/2009 10:30
REPORTAGE ROMANZATO DELLA MIA AVVENTUA
Ciao, dopo avervi assillato con le mie domande finalmente ho intrapreso il famoso viaggio, ecco qui un resoconto della mia avventura (un pò romanzata), per chi volesse perdere tempo a leggerla:
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IL VIAGGIO
Dopo molti dubbi ripensamenti e condizioni atmosferiche avverse, finalmente decidiamo di partire.
è una fresca giornata di sole di sabato 22 Agosto, sono le 7:00 e io,
ancora con in mano una tazza di caffé caldo sto seduto davanti al mio gatto, in attesa dei miei amici Il Rosso e Bounty (all'anagrafe David e Mauro). Stavo ancora pensando se avevo preparato tutto, se non mancava niente se la manutenzione fatta al fedele compagno di avventure fosse sufficiente. Un ultimo dubbio mi attanagliava, monto il sellone (magari con la speranza di incontrare qualche bella autostoppista) o il cassone per stivare meglio il carico!!!!
Ma quando arrivano i miei compagni di avventura non ho più dubbi: Il cassone era la scelta obbligata visti che anche loro portavano un bel pò di roba. Dopo un breve saluto e dopo aver caricato il mio gatto trasformatosi in mulo da soma con quasi 60 Kg di bagagli (tra cui 30 l di benzina, impermeabili, panini, acqua potabile, olio motore di scorta, compressore 12V kit per riparare le gomme, filtro aria di scorta attrzzatura fotografica kit pronto soccorso e altri oggetti di dubbia utilità), siamo pronti a partire.
Sono le 10:00 e io ed i miei amici siamo pronti; i sono a puntino il mio gatto scalpita dalla voglia di avventura e gli altri mezzi non scherzano (Un polaris trial boss 330 e uno scrambler 500 4x4).
Partiamo: i primi 40 km sono tutti su sterrato molto tecnico, con tutta l'acqua venuta giù i giorni precedenti e con i molti massi scaglati giù dai pendii dal terribile terremoto del 6 aprile, impieghiamo più di 2 ore per percorrerli senza grosse difficoltà.
è mezzogirno passato e ci ricongiungiamo con la statale per il passo delle Capannelle (tra il lago di Campotosto e il Gran Sasso), decidiamo di fare una pausa, e il Rosso tira fuori dei panini col frittata di cipolla che non sono niente male. Dopo il lauto pasto gonfiamo le gomme dei nostro compagni di avventura, una rapida controllata per vedere se è tutto in ordine e in sella di nuovo.
Percorriamo circa 80 km di asfalto, intervallati qua e la da qualche stradina sterrata indicataci dal alcuni "saggi" del posto. Nonostante la monotonia dell'asfalto il paesaggio mozzafiato ci colpisce: montagne mozzafiato che sembrano un tutt'uno con il cielo, paesini inerpicati tra le rocce dove il tempo sembra essersi fermato e il lago che sembra uno specchio per quanto è limpido e pieno di colori....
Tutto procede liscio, manteniamo una media di 50 km/h per poterci godere il panorama.
Dopo altre due ore raggiungiamo Alba Adriatica, cittadina di mare Abbruzese. Consigliataci da un'abitante del luogo prendiamo una mulattiera che che ci conduce tra i vigneti del posto, ma nonostante l'avvertimento del simpatico vecchietto procediamo per una stradina sterrata tortuosa che ci conduce ai confini di Alba con Villa Rosa, attraversata da un piccolo fiume che dovevamo guadare.
Io e il mio fido gatto, forti della trazione integrale e delle ridotte procediamo per primi. Appena entro nel fiume, inizio a sentire il rumore classico del differenziale autobloccante che si attacca e si stacca, il gatto scalpita ed inizia a slittare, affondo sull'acceleratore e lui, il gattino docile ruggisce e con la forza di un leone infuriato tira fuori un bel pò di sabbia dal letto del fiume e dopo qualche istante sono fuori, sull'altro lato del torrente.
Nessun problema anche per il Rosso, con il suo scrambler agle e leggero passa senza difficoltà. Tocca adesso al Bounty che con il suo piccolo Trial Boss proprio sul più bello (a metà del fiume) inizia a slittare e si arena sul fondo sabbioso.
Dopo qualche risata e imprecazione utilizziamo il verricello (cinese) dello scrambler, ma non riusciamo a tirarlo fuori. Decidiamo di coordinare gli sforzi trainando il piccolo trialboss sia con il verricelo sia legandolo con una fune al mio gatto. Il gioco è fatto, dopo qualche accelerata riusciamo a tirar fuori il mezzo e decidiamo di raggiungere La comoda e accogliente casa che ci stava aspettando, nel frattempo si era fatto sera.
Dopo una settimana di riposo, di sole e di belle ragazze, intraprendiamo con molta malinconia il viaggio di ritorno. Tutto fila liscio, ed arriviamo a casa la sera.
Dentro il Garage il mio gatto sembra triste, come un leone che torna in gabbia, io lo accharezzo e gli sussurro che presto torneremo a cavalcare ancora liberi da tutto e da tutti..........

Ecco qua il resoconto della mia avventura, spero di non avervi annoiato troppo, se vi va fatemi sapere se vi è piaciuta. [SM=g27823] [SM=g27823]
Ciao Ciao